Intervista con Paquito Navarro, il miglior spagnolo del WPT

Francisco Navarro Compán (Siviglia, 1989), meglio conosciuto come Paquito Navarro, è attualmente il miglior giocatore spagnolo del World Padel Tour. Accompagnato da Juan Lebrón, il sivigliano si avvicina ogni giorno di più al numero uno del mondo. In questa stagione ha già vinto due tornei, l’Estrella Damm Alicante Open 2019 e l’Alisea Ledus Jaén Open 2019, e adesso, il giocatore di Bullpadel concede questa intervista a Padel Nuestro con gli occhi già puntati al Master di Valladolid.

“Il pádel è un lavoro, con i suoi sforzi, i suoi sacrifici e le sue ricompense”

Domanda – Quando hai giocato la tua prima partita di Padel?

Risposta – Non ricordo esattamente quale fu la prima partita che giocai. Ricordo le prime partitelle con mio padre e i miei fratelli ad Aguadulce. Probabilmente mi tiravano la palla in modo che potessi colpirla, ma per me erano già delle partite, fin da piccolo sono sempre stato competitivo.

Domanda – In che momento della tua vita ti rendi conto che puoi dedicarti professionalmente al padel? Quale è stato il punto di svolta? 

Risposta – Quando firmo i primi contratti, che poco alla volta, mi permettono di pagare le spese. Un giorno divento indipendente, economicamente parlando, e mi rendo conto che già non posso tornare indietro. È diventato come un lavoro. Molto più divertente, ma un lavoro a tutti gli effetti, con i suoi sforzi, i suoi sacrifici e le sue ricompense.

Domanda – Come prepari il fisico e l’aspetto tattico prima di un torneo? 

Risposta – Il fisico in palestra con Jorge Rodríguez (George) e la parte tattica con Ramiro Choya. Alla fine si tratta di una routine. Il giorno per giorno dell’atleta è andare in palestra e scendere in campo, come un lavoratore va in ufficio.

Domanda – È importante l’equilibrio psicologico in uno sport come questo?

Respuesta – Certamente, pero non credo che si tratti solo di questo sport. In generale in ogni disciplina è importante stare bene. Immagina se un pilota di formula 1 o un alpinista non abbiano un grande autocontrollo.

Domanda – Che obbiettivi volete raggiungere per questa nuova stagione?

Risposta – Sempre obbiettivi che siano alla nostra portata e che dipendano solamente da noi stessi. Migliorare come coppia, allenarsi al meglio, e dare il massimo in ogni aspetto…I risultati saranno la conseguenza di tutto ciò.

Domanda – Oltre al padel, quali sono gli sport che segui di più?

Risposta – In realtà, mi piacciono quasi tutti gli sport. Ovviamente, il calcio, sono un grande tifoso del Betis. E, se dovessi citare altri sport, direi il tennis e al momento ci stiamo divertendo molto a giocare a golf con Ramiro Chova e il mio “Compi-Trotter” Peter Alonso-Martínez.

Domanda – Cosa ti piace di più della tua nuova Bullpadel Hack 2019?

Risposta – Se mi domandassi cosa non mi piace… termineremmo prima. Anche se la mia risposta sarebbe niente. Sono innamorato di questa racchetta, ed inoltre, devo dire, che fu un colpo di fulmine. Estoy enamorado de la pala y, además, tengo que decir, que fue un flechazo a primera vista. Mi ci sono voluti pochi colpi per adattarmi a lei.

Domanda – In che modo contribuisci nello sviluppo del disegno delle racchette Bullpadel che utilizzerai nel World Padel Tour? 

Risposta – Con la prima Hack fu molto semplice. Quando c’è da creare una nuova edizione, come la LTD o i nuovi modelli che si vanno lanciando al mercato, do la mia opinione, testo i modelli, il tipo di gomma, i materiali ecc. Bullpadel è sempre interessata alle mie opinioni ed è proprio grazie a questa collaborazione che si realizzano dei prodotti con cui tutti rimaniamo contenti.

Domanda – Cosa piace fare a Paquito Navarro durante il suo tempo libero?

Risposta – Mi piace passare del tempo con le persone a me care, la mia famiglia e i miei amici. Mi piace il golf, come ho detto prima, giocare al  comunio, vedere Games of Thrones… Quando sono fuori dal campo mi considero una persona comune, che ama fare una vita normale.

Domanda – Tra tutti i tuoi titoli, qual’è stato per te il più importante e perché?

Risposta – Il primo campionato Spagnolo under 18, il primo mondiale under 18, la prima finale del WPT, il primo WPT, ecc. Diciamo che le prime volte lasciano un’impronta indelebile nella tua memoria.

“Quando mi trovo fuori dal campo, sono una persona normale che svolge una vita normale”

Domanda – Come vedi l’evoluzione del padel e cosa credi si possa migliorare per fare arrivare questo sport a più persone?  

Risposta– A più persone? In ogni caso a più paesi, e più rapidamente, comunque… In Spagna gioca moltissima gente. Il padel, come diceva un vecchio tecnico che ho avuto, è come un veleno che entra nel tuo corpo e rimani infettato per sempre.

Domanda – Quanto è importante l’alimentazione per la tua preparazione fisica?

Risposta – È ovvio che non abbiamo bisogno dell’alimentazione di un culturista o di un corridore di fondo…Però è importante prendersi cura di se stessi, proprio per questo bisogna sapere cosa poter mangiare e quando. Controllare che tipo di alimento bisogna eliminare dalla propria dieta e controllare i “capricci”.

Domanda – Come si vive la pressione di essere il miglior spagnolo del World Padel Tour?

Risposta – Miglior spagnolo lo dici per il ranking? Allora lo accetto…anche se diciamo che lo prendo come una motivazione extra, più che come qualcosa che mi causi pressione.

Domanda – Com’è il rapporto professionale con Juan Lebrón? 

Risposta – Il rapporto professionale è fantastico. Entrambi siamo coscienti di essere dei professionisti e che scendiamo in campo per dare il massimo. Però cerchiamo anche di capirci a vicenda, e sopratutto, appoggiarci. Entrambi abbiamo un carattere forte, ma sappiamo di avere un obbiettivo in comune e per questo remiamo nella stessa direzione.

Domanda – Vi frequentate spesso fuori dagli allenamenti?

Risposta – Si, usciamo molte volte. Entrambi siamo andalusi, del betis…cosa si può dire di più.

Domanda –  Quanto è importante capirsi con il compagno e che ci sia una buona comunicazione quando si scende in campo? 

Risposta – Importantissimo. Infatti, una delle cose su cui cerchiamo di lavorare di più è la nuova posizione di Juan, dato che prima giocava nel mio stesso lato. Devo dire che si sta adattando ad una velocità da record e questo è da valorare e bisogna dargliene atto.

Domanda – Cosa ami di più di questo sport?

Risposta – Mi piacciono molte cose, come la competitività, l’aspetto sociale, ecc, Però, in realtà, se osservo con un certo distacco, mi rendo conto di essere fortunato per essere testimone diretto dell’esplosione del padel, dato che si tratta di uno sport che fino a poco tempo fa era quasi sconosciuto in Spagna, e adesso sta avendo una fama mondiale.

Domanda – Che rapporto hai con le reti sociali, e come le utilizzi?

Risposta – Mi trovo abbastanza bene sotto questo punto di vista. Le utilizzo io personalmente perché mi piace vedere il calore della gente e capire i fans del padel. È un meraviglioso canale di comunicazione con il pubblico.