Intervista con Franco Stupa, il “Chaqueño”
Il giovane giocatore chaqueño Franco Stupaczuk (Provincia di Chaco, Argentina, 1996) con soli 23 anni è uno dei migliori giocatori del circuito mondiale, posizionandosi nel posto 12 del ranking. L’argentino iniziò a giocare a padel quando era appena un bambino, con soli 8 anni, si convertì nel campione del torneo under-12 di Argentina. Stupa concede un’intervista a PadelNuestro prima di questo nuovo appuntamento dell’Open di Valladolid e dopo essere arrivato in semifinale nel Master di Buenos Aires.
“Una meta che ancora devo raggiungere è riuscire a diventare il numero 1 del padel”
Domanda – Come hai iniziato a giocare a padel?
Risposta – Iniziai in parte grazie alla mia famiglia, avevamo un campo vicino casa e da già da bambino i miei giocavano a padel. Passavamo molto tempo così.
Domanda – In che momento hai iniziato a giocare a livello professionale?
Risposta – A 15 anni, quando andai a vivere a Buenos Aires cominciai ad ottenre buoni risultati nei tornei locali. I miei genitori sapevano delle mie abilità e mi hanno appoggiato da sempre. Mi inculcarono la via del padel e dello sport.
Domanda – Come si svolge la routine dei tuoi allenamenti?
Risposta – La mia routine è: praticamente tutti i giorni dal lunedì al venerdì, abbiamo un’ora di ginnastica mattutina ed in seguito due ore di allenamento in campo. Di mattina sono quattro ore di allenamento in totale e di pomeriggio torniamo in palestra.
Domanda – Quando hai giocato la tua prima partita importante?
Risposta – Quando avevo 7 anni, durante un torneo.
Domanda – Parlando del futuro. Dove ti vedi tra qualche anno?
Risposta – Sempre nel mondo del padel, sperando di arrivare alla cima.
Domanda – Che obbiettivi ti rimangono da raggiungere?
Risposta – Poter essere il numero uno del padel.
Domanda – Oltre al padel, quali sono gli sport che segui di più?
Risposta – Mi piace molto il calcio, vederne le partite. Seguo anche il tennis, ma non molto. Il mio sport preferito dopo il padel rimane il calcio.
Domanda – Cosa ti piace di più della tua Star Vie Raptor Pro?
Risposta – Mi piace perché si tratta di una racchetta che predilige molto il controllo. Esteticamente è una delle migliori che abbia mai avuto, sinceramente. Il design è molto particolare ed in sintonia con i miei gusti.
Domanda- Perché hai scelto questo modello?
Risposta – Tutto inizio poco a poco, provando il formato rotondo. Abbiamo avuto molte riunioni per effettuare dei cambi, per capire come potevamo migliorare alcuni aspetti. L’abbiamo praticamente realizzata dal primo momento seguendo i miei gusti.
“Ci sono momenti che non condivido con Matías, altrimenti, sarebbe come un matrimonio”
Domanda – Come prepari tatticamente le tue partite?
Risposta – A partire dalla data in cui sappiamo il giorno della partita disponiamo di una settimana intera. In generale, i fine settimana ci troviamo sempre in giro per eventi, quindi rimangono realmente due o tre giorni per planificare il tutto. In linea di massima la preparazione è sempre la stessa, possiamo studiare un po’ di più qualche rivale, ma l’obbiettivo è ottenere buone sensazioni prima del match. Ovviamente teniamo anche in conto determinati fattori, per esempio come sarà il clima, che tipo di palla si userà, se il gioco sarà rapido o lento, ecc.
Domanda – Che aspetti della tua routine cambiano durante i giorni del torneo?
Risposta – In generale non sia cambia molto dal punto di vista fisico. Si realizzano esercizi più dinamici, senza sovraccaricare, evitando tutto ciò che possa stressare il corpo in eccesso. Si cerca più reazione, più rapidità e dinamismo. Questo è l’aspetto che realmente cambia molto. Inoltre, dipende anche il tempo di cui si dispone tra una partita e l’altra. Quando si ha molto tempo la routine è normale con allenamenti in palestra e partite, mentre quando i match sono vicini si cerca di fare molte più partite.
Domanda – Cosa ami fare durante il tuo tempo libero?
Risposta – Ultimamente non ho molto tempo libero, quindi più che altro ne approfitto per riposare, andare al cinema con la mia ragazza ed altre attività del genere. Normalmente amo viaggiare, ma al momento siamo molto impegnati e praticamente il riposo occupa la maggior parte del nostro tempo libero.
Domanda – Com’è il rapporto professionale con Matías Díaz dentro e fuori dal campo?
Risposta – Tra noi c’è un ottimo rapporto. Abbiamo iniziato l’anno con un po’ di sfortuna pero già dagli inizi siamo stati in sintonia. Entrambi siamo molto professionali. Condividiamo il nutrizionista, che io considero un aspetto molto importante per la salute ed il rendimento in campo. Ognuno ha poi il proprio preparatore fisico e il fisioterapista. Fuori dal campo non condividiamo molte cose, se no sarebbe come un matrimonio, e non vogliamo saturarci dato che si tratta di molti viaggi ed eventi che passiamo insieme. Abbiamo quasi gli stessi sponsor e stiamo viaggiando costantemente, quindi altri momenti liberi cerchiamo di viverli ognuno per conto proprio.
Domanda – Tra tutti i tuoi titoli, qual’è stato per te il più importante?
Risposta – Sono stato eletto miglior giocatore di Chaco nel 2011 e dato che è la mia regione, è per me, un riconoscimento importante. Il miglior premio al quale può aspirare un chaqueño. Ricordo anche la prima vittoria in un grande torne del World Padel Tour a Mijas, nel 2017. Ogni torneo è speciale.